XXI, 39 (gennaio-giugno 2000)

ARTICOLI:

628) ENZO NOE’ GIRARDI, Politica e poesia. A proposito di mitomodernismo e altro, pp. 5-33.
Analisi critica di alcune recenti pubblicazioni nelle quali, in opposizione al nichilismo e al degrado culturale e politico che caratterizzano questa fine di millennio, si propongono agli scrittori, ai poeti e agli artisti in genere nuove, non ideologiche forme di impegno politico e civile. In merito l’autore sostiene che il primo, imprescindibile impegno di chi fa arte è quello di produrre bellezza; impegno che può ben farsi anche veicolo di intenzioni e funzioni di natura extraestetica: filosofiche, morali, politiche o religiose: nei modi, però, e nei limiti consentiti dalle condizioni storiche della materia, scrittoria, figurativa o d’altro genere, disponibile a farsi bellezza.

629) SIMONA PRONE, La dimensione letteraria del racconto fiabesco, pp. 35-46.
Pur riconoscendo alla letteratura una dimensione diversa da quella propria del mondo fiabesco, si può cogliere in quest’ultimo un’organizzazione tematico-strutturale, che eccede il carattere di racconto stereotipato ed affidato unicamente all’oralità, per metterne in evidenza gli elementi che lo assimilano al modello letterario.

630) GIUSEPPE GENCO, Dalle "antique corti" ai palazzi dei "moderni": la lezione etico-civile di Machiavelli, pp. 47-69.
Obiettivo di questo saggio è la dimostrazione del ruolo che in Machiavelli l’etico svolge nel politico, anche al fine di coglierne il valore di perenne attualità. Il discorso si muove su tre linee: l’approccio all’opera machiavelliana considerata nella sua totalità: il Principe non è la summa del pensiero di Machiavelli né si pone in un rapporto antinomico con i Discorsi; l’analisi del testo machiavelliano sulla base di una selezione non unilaterale, quindi non strumentale, dei suoi enunciati; una lettura del Principe non semplicemente tematico-contenutistica, ma anche "estetica": la soluzione del problema dell’unità del grande "opusculo" machiavelliano può venire dall’individuazione del rapporto interattivo tra il Machiavelli letterato-artista e il teorico della politica, cioè del legame intrinseco tra il pensiero e le strutture formali che ne garantiscono il significato.

631) MATTEO ABBA’, L’intimità delle cose: un parallelo tra Heidegger e Rilke, pp. 71-87.
Pensiero e poesia a volte si avvicinano. In particolare il pensiero heideggeriano, per ammissione dello stesso Heidegger, individua nella poesia un riferimento irrinunciabile. Da simile presupposto nasce un percorso ermeneutico che vuone indicare spazi di ‘consonanza’ tra la riflessione heideggeriana dedicata alla cosa e l’interpretazione di Rilke delle ‘cose’ dell’uomo, non solo nelle Elegie duinesi, ma nell’insieme del suo percorso poetico. Il testo si propone di disegnare percorsi interpretativi che non sempre sono evidenti e che dunque sono da scoprire e da portare a visibilità.

632) GIUSEPPE DE MARCO, Antonia Pozzi: dal portico della morte alle "Parole" come vita, pp. 89-111.
Il contributo, articolato in tre paragrafi, analizza organicamente, dopo una premessa sulla spinosa vicenda filologica dei testi -, l’opera di A. Pozzi, morta suicida nel 1938 all’età ; di ventisei anni. Dalla formazione culturale, influenzata dal magistero di A. Banfi, De Marco tenta di ricostruire la genesi della poesia pozziana, con puntuali e accurati riscontri testuali, per poi volgere ampia attenzione al volume Parole.

NOTE:

633) CORRADO VIOLA, Tiraboschiana, pp. 113-24.

634) ROBERTO SALSANO, Pirandello docente tra professione, istruzione e creatività, pp. 125-35.

635) MICHELE GAZICH, Trent’anni di studi sull’ermetismo, pp. 137-47.

636) ROBERTO MARCHI, Le riviste di poesia oggi in Italia (II), pp. 149-54.

RECENSIONI:

637) IGNAZIO BALDELLI, Dante e Francesca, Olschki, Firenze 1999 (Giuseppe De Marco), pp. 155-56.

638) MARCO SANTAGATA, Amate e amanti. Figure della lirica amorosa fra Dante e Petrarca, il Mulino, Bologna 1999 (Uberto Motta), pp. 157-60.

639) GIUSEPPE DE MARCO, Mitografia dell’esule da Dane al Novecento, E.S.I., Napoli 1996 (Gabriella d’Alò), pp. 160-61.

640) MAURO SARNELLI, "Col discreto pennel d’alta eloquenza". "Meraviglioso" e classico nella tragedia (e tragicommedia) italiana del Cinque-Seicento , aracne, Roma 1999 (Giovana Zanlonghi), pp. 161-63.

641) AA. VV., Italian Autobiography from Vico to Alfieri (and beyond), ed. by JOHN LINDON, Supplement to "The Italianist", 17 (1997) [ma 1999] (Corrado Viola), pp. 163-66.

642) GIUSEPPE SAVOCA, Giacomo Leopardi, Marzorati-Editalia, Roma 1998 (Elena Landoni).

643) AA. VV., Ripensare Leopardi, a cura di MICHELE DELL'AQUILA, Fondazione Piazzolla, Fasano 1999 (Elena Landoni), pp. 168-70.

644) ALBERTO FRATTINI, Leopardi alle soglie dell'"Infinito" e altri saggi leopardiani, I.E.P.I., Pisa-Roma (Gabriella D'Alò), pp. 170-71.

645) AA. VV., Il primo d'Annunzio. Atti della Giornata di studio su: D'Annunzio giovane prosatore e poeta (1880-1893), a cura di VALERIA GIANNANTONIO, Edigrafital, Teramo 1999 (Pier Luigi Cerisola), pp. 171-72.

646) GIUSEPPE FARINELLI, "Vent'anni o poco più". Storia e poesia del movimento crepuscolare, Edizioni Otto/Novecento, Milano 1998 (Claudia Masotti), pp. 172-73.

647) CARLO LEVI, L'invenzione della verità. Testi e intertesti per "Cristo si è fermato a Eboli", a cura di MARIA ANTONIETTA GRIGNANI, Edizioni dell'Orso, Alessandria 1998 (Nadia Turchetto), pp. 173-76.

648) AA. VV., Pasolini Old and New, ed. ZYGMUNT G. BARÁNSKI, Published for the Foundation for Italian studies, University College Dublin, Dublin 1999 (Anna Mauceri), pp. 176-80.

649) MARTIN MCLAUGHLIN, Italo Calvino, Edinburgh University Press, Edinburgh 1998 (Andrea Rondini), pp. 180-83.

650) GIORGIO BERTONE, Lo sguardo escluso. L'idea di paesaggio nella letteratura occidentale, Interlinea edizioni, Novara 1999 (Paola Ponti), pp. 183-86.

651) GIORGIO INGLESE, Come si legge un'edizione critica. Elementi di filologia italiana, Carocci, Roma 1999 (Luca Carlo Rossi), pp. 186-87.