XX, 37 (gennaio-giugno 1999)
ARTICOLI:
596) ENZO NOE' GIRARDI, Ancora su letteratura e
religione: l'opera poetica di Giovanni Cristini, pp. 3-37.
Movendo dalla nota su Poesia religiosa e preghiera che Giovanni Cristini
aveva preparato per la tavola rotonda di cui sarebbe dovuto essere moderatore
al convegno del '95 su Letteratura e religione in Europa, l'Autore prende
in esame l'intera opera poetica del compianto scrittore lombardo, sottolineandone
l'originalità e l'importanza nel quadro storico della letteratura di ispirazione
cristiana di questo secolo.
597)FRANCA BELSKI, Lettori e traduttori italiani del Faust
nell'Ottocento, pp. 37-69.
L'analisi della ricezione del Faust goethiano nell'
ottocento, attraverso riviste, antologie e saggi, conferma che l'ammirazione di cui
godette il poeta tedesco in tutta Europa fu preceduta, in Italia, anche a causa
delle difficoltà linguistiche, da disorientata diffidenza. Essa fu scossa da qualche
autorevole voce critica (Menzel, Cantù, Imbriani) che si levò ad indicarne limiti e
manchevolezze, mai sul piano letterario o dell'ispirazione, dove Goethe rimase
insuperabile, bensì sul piano morale. L'opera dei traduttori, primi lettori e interpreti,
nonché insostituibili mediatori culturali, noti, come Scalvini e Maffei, e meno noti,
ha accompagnato i lettori italiani a superare il giudizio morale, a comprendere il
Faust e ad ammirarne l'autore, in tutta la sua eccellenza artistica.
598) GIAN PIERO MARAGONI, Aspetti stilistici del Carducci interprete
degli Arcadi, pp. 71-85.
L'esame delle pagine critiche in cui Carducci si cimenta con
la Roma e l'Italia degli Arcadi rivela il complesso intreccio delle sue accanite
avversioni e delle sue segrete predilezioni letterarie, nonché (in una prosa lucente
di una finissima retorica da umanista moderno) il suo genio di storico e geografo
della poesia italiana e di bibliografo tanto erudito che sanguigno.
599)MARIA GRAZIA BAJONI, L'impronta di Fedro nell'opera di
Carlo Emilio Gadda, pp. 87-104.
Il primo libro delle favole di Gadda, opera criptica
per la densità dei simboli, rielabora a vari livelli la tradizione la tradizione
della favola esopica, fedriana e leonardesca. A partire da Fedro, Gadda recupera
un modello letterario che può essere facilmente attualizzato nella direzione di una
critica ai mores della borgesia, particolarmente di quella milanese, e ad
atteggiamenti deteriori della cultura dominante. Il sarcasmo e l'asprezza delle satire
di Giovenale riprendono vigore anche in contesti al limite del surreale. Favole
brevissime in cui non di rado una parola, con la sua forza evocatrice, basta a "narrare".
600) GIUSEPPE GENCO, Il leopardismo di Montale, pp. 105-33.
L'Autore prende in esame gli aspetti più significativi della
presenza di Leopardi nell'esperienza intellettuale e poetica montaliana: un rapporto
complesso, vissuto nel segno di una intrinseca congenialità di atteggiamenti e di prospettive,
di una profonda consonanza tematico-stilistica. Di questo "singolare" leopardismo il
saggio illustra i motivi principali: la rimembranza e l'infanzia, il sentimento del finito
e l'ansia d'infinito, la simbologia della figura femminile, il messaggio etico-civile.
NOTE:
601) LUCA CARLO ROSSI, Un nuovo commento al Canzoniere di Petrarca (F. PETRARCA, Canzoniere, Edizione commentata a cura di MARCO SANTAGATA, Mondadori, Milano 1996) , pp. 153-41.
602) FRANCESCO SASSETTO, Per l'Expositione dantesca di Guglielmo Maramauro, pp. 143-47.
603)PAOLO DI SACCO, Sulla fortuna di Torquato Tasso scrittore europeo. Rassegna di studi: gli anni Ottanta e Novanta, pp. 149-66.
604)ROBERTO MARCHI, Le riviste di poesia oggi in Italia, pp. 167-75.
RECENSIONI:
605) GERARD GENETTE, Palinsesti, Einaudi, Torino 1997 (Sandro Montalto), pp. 177-78
606) ROMANO LUPERINI, Il professore come intellettuale. La riforma della scuola e l'insegnamento della letteratura, EdC Lupetti/Piero Manni, Milano-Lecce 1998 (Paolo Di Sacco), pp. 178-81.
607) AA. VV., Cross-currents in European Literature, Department of Italian, University College, Dublin 1996 (Luisella Magnani), pp. 181-82.
608) BRUNO PORCELLI, Nuovi studi su Dante e Boccaccio con analisi della Nencia, Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali, Pisa-Roma 1997 (Giuseppe de Marco), pp. 182-85.
609) ISTITUTO MAGISTRALE "P. E. IMBRIANI" - AVELLINO, I traduttori di Verga in Francia, a cura di RAFFAELE LA SALA, Progetto Giovani 2000, Grafic Way Edizioni, Avellino 1996 (Luisella Magnani), p. 186.
610) ALBERTO CANTONI, Humour classico e moderno. Grotteschi, a cura di MASSIMO RIZZANTE, Editrice Università degli studi di Trento, Dipartimento di Scienze filologiche e storiche, Trento 1998 (Paola Ponti), pp. 186-88.
611) MATILDE SERAO, La conquista di Roma, a cura di WANDA DE NUNZIO SCHILARDI, Bulzoni, Roma 1997 (Anna Pastore), pp. 188-90.
612) DANIELA BISAGNO, La parola della madre. Traduzione e commento dei Poemata Christiana di Giovanni Pascoli, Jaca Book, Milano 1998 (Pier Luigi Cerisola), pp. 191-93.
613) NICOLETTA DE VECCHI PELLATI, Pirandello: uno stile "fuori di chiave". Strategie dell'umorismo nelle "Novelle per una anno", Grafo, Brescia 1998 (Paolo Di sacco), pp. 193-95.
614) GIUSEPPE GENCO, Italo Svevo tra psicanalisi e letteratura, Guida, Napoli 1998 (Paolo Di Sacco), pp. 195-96.
615) GIUSEPPE LANGELLA, Le favole della "Ronda", Bulzoni, Roma 1998 (Paola Ponti), pp. 197-99.
616)Il canto strozzato. Poesia italiana del Novecento, a cura di ENRICO ELLI e GIUSEPPE LANGELLA, Interlinea, Novara 1997 (nuova edizione aggiornata) (Alessandra Giappi), pp. 199-200.
617) UGO RICCARELLI, Un uomo che forse si chiamava Schulz, Piemme, Casale Monferrato 1998 (Massimo De Bortoli), pp. 200-203.
LIBRI DI POESIA:
618) GIOVANNI STRAZZI, Tempo minimo, Campanotto, Udine 1997 (Enrico Elli), pp. 205-206.
Libri ricevuti
Riviste ricevute