XVII 33 (gennaio-giugno 1997) - Letteratura e Religione in Europa. Atti del Convegno internazionale (Milano, 27-30 settembre 1995), a cura di Giovanna Barlusconi. III

 

ARTICOLI:

524) FRANCESCO MATTESINI, Sull’innografia religiosa: Manzoni e Rebora, pp. 3-12.

525) ELENA LANDONI, Giacomo Leopardi: la poesia come nostalgia del sacro, pp. 13-35.
L’A. dimostra, sulla base di precisi riscontri testuali, che contemporaneamente a dichiarazioni materialistiche ed ateistiche nello Zibaldone, i Canti si aprono invece alla dimensione del sacro: sia come domanda continua sui fini ultimi dell’esistenza, sia come descrizione di un rapporto con la realtà accolta come segno. A questo si accompagna una strategia linguistica tendente a collocare in posizione di rilievo nello Zibaldone il soggetto raziocinante; nei Canti il paesaggio e gli elementi ambientali, da cui l’uomo dipende
.

526) GIORGIO BARONI, "Per un Iddio che rida come un bimbo". Il senso del divino nella lirica di Ungaretti, pp. 36-48.

527) RENATA LOLLO, La fede materna di Clemente Rebora, pp. 49-63.

528) CLAUDIO SCARPATI, Immagini dell’oltretempo nella poesia di Vittorio Sereni, pp. 64-75.

529) PIERANTONIO FRARE, Un "Auto da fe’" di Eugenio Montale: " Mediterraneo", pp. 76-102.
Mediterraneo si configura come un vero e proprio pometto, in cui Montale intende rimeditare sui temi della Grazia, della colpa (il peccato originale) che la cancella, del sacrificio che la riacquista. La meditazione è condotta sulla scorta di una serie di intertesti: i passi biblici che raccontano il peccato originale, quelli evangelici relativi alla preagonia di Cristo nell’Orto degli ulivi, il settimo canto del Paradiso dantesco, infine due libri allora appena usciti del filosofo russo Leon Sestov: Les révélations de la mort. Doastoïevsky. Tolstoï (Paris 1923) e La nuit de Gethsémani. Essai sur la philosophie de Pascal (Paris 1923). Già dagli Ossi di Seppia, quindi, la poesia di Montale è caratterizzata da quella riflessione su temi religiosi che non è dunque corretto individuare, come si è fatto finora, esclusivamente in una zona limitata della Bufera.

530) CARLO ALBERTO AUGIERI, Parola sacra - parola poetica, ovvero il simbolo da contenuto di significato a forma per significare: il ‘caso’ Turoldo , pp. 103-135.

531) ANNAMARIA CASCETTA, L’immagine di Cristo nella drammaturgia di Giovanni Testori, pp. 136-154.

532) DAVIDE RONDONI, Passione per la realtà e senso religioso in Pier Paolo Pasolini, pp. 155-184.

533) ITALO VACCARINI, L’apertura al trascendente nelle esperienze di scrittura di autori italiani contemporanei, pp. 187-192.

534) GIOVANNI CRISTINI, Poesia religiosa e preghiera, pp. 193-199.

535) LUCE D’ERAMO, Il sogno di trascendenza nel mio viaggio narrativo, pp. 200-205.

536) ELIO FIORE, Poesia come profezia, pp. 206-210.

537) LUIGI SANTUCCI, Perché ho scritto e penso di continuare a scrivere, pp. 211-214.

538) PATRIZIA VALDUGA, La prigione della forma, pp. 215-217.