IX, 16 (luglio-dicembre 1988)

ARTICOLI:

234) ELENA LANDONI, Iacopone da Todi e la trasgressione del linguaggio cortese, pp. 3-29.
L’A. rileva nel laudario di Iacopone una costante denuncia del degrado subito dalla parola poetica, implicato a sua volta nella corruzione della cultura a lui coeva. Tale prospettiva, non estranea a preoccupazioni antiaverroistiche, lo conduce ad esiti per certi aspetti paralleli a quelli danteschi.

235) ENZO NOÈ GIRARDI, Teoria e pratica dell’oratoria in Federico Borromeo, pp. 30-47.
Il presente saggio ripropone, in una versione poco mutata, la relazione tenuta dall’A. nella Biblioteca Ambrosiana, inaugurandosi l’8° Anno accademico dell’Accademia di S. Carlo (Cappelli Editore, Bologna 1986, pp.31-54). Teorico dell’oratoria, oltre che oratore colto e di gusto eclettico, il card. Federico Borromeo ha certo fornito, anche con le sue prediche, più di un suggerimento al realismo del Manzoni e alla costruzione di una letteratura capace di porre al centro dell’interesse e di tradurre in arte la vita della gente.

236) ITALO VACCARINI, Giacomo Leopardi: l’intellettuale umanistico della società italiana moderna, pp. 48-65.
Secondo l’A., la personalità del Leopardi, modellata sulla tradizione letterario-umanistica italiana, si porrebbe fra le più rappresentative della società moderno-borghese europea. Di questa, infatti, egli incarnerebbe l’ideale forse più caratterizzante: la messa in valore, contro l’estroversione degli antichi, dell’interiorità; categoria a sua volta congruamente comprensibile nei topoi romantici e leopardiani dell’infinito, del patetismo e della rimembranza.

237) SILVIA NERINI MASCI, Arte futurista: ateismo irrinunciabile o diversa spiritualità?, pp. 66-75.
L’A. ripercorre l’itinerario ideologico del movimento futurista, dimostrando come, da un inizio apparentemente ateo, questi artisti approfondiscano man mano il discorso per giungere a teorizzare una propria religione, diversa da quella ufficiale, fondata sulla "sacralizzazione" della macchina e dei progressi tecnologici.

238) G. SINGH, Frank Raymond Leavis (1895-1978), pp. 76-91.
Nella prima parte del saggio si esamina la posizione di Leavis - certo il maggior critico contemporaneo inglese - attraverso i suoi giudizi sui maggiori critici inglesi e soprattutto sui critici-poeti come Lawrence, Pound ed Eliot. Nella seconda parte si esamina lo stesso lavoro critico di Leavis, caratterizzato da un preminente interesse valutativo, che si esprime in forme antiaccademiche, con un’attenzione particolare al testo, e sulla base di una concezione della critica come conoscenza indipendente dalla filosofia.

 

NOTE:

239) PAOLO PAOLINI, Renzo Negri critico, pp. 92-96.

240) CARLO ANNONI, Franco Fortini e il sogno d’una cosa. Nota per i Saggi italiani, pp. 97-104.

241) GIORGIO BARONI, Concordanze di Pirandello, p. 105.

242) NICOLETTA DE VECCHI PELLATI, Il diavolo in scena tra Medioevo e Rinascimento, Roma, 30 giugno-3 luglio 1988, pp. 106-108.

243) PIER LUIGI CERISOLA, Convegno di studi su Gabriello Chiabrera nel 350° anniversario della morte (Savona, 3-6 Novembre 1988), pp. 109-112.

 

RECENSIONI:

244) EMMA GRIMALDI, Il privilegio di Dioneo. L’eccezione e la regola nel sistema Decameron, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli (P. Frare), p. 113.

245) GIORGIO CAVALLINI, La dimensione civile e sociale del quotidiano nel teatro comico di Carlo Goldoni ,Bulzoni, Roma (P. L. Cerisola), pp. 113-115.

246) ADA RUSCHIONI, Poesia e metafisica della luce, Vita e Pensiero, Milano (P.L. Cerisola), pp. 115-116.