IX, 15 (gennaio-giugno 1988)

ARTICOLI:

209) ENZO NOÈ GIRARDI, Teoria e storia della storia letteraria, pp. 3-31.
Dopo aver rapidamente delineato la vicenda della storiografia letteraria italiana nei suoi due essenziali momenti, classico e moderno, l’A. riesamina e ridiscute analiticamente i testi del Croce, relativi al problema; individuando in essi, e più particolarmente negli ultimi due capitoli della Estetica (1902), le sole indicazioni utili da cui occorre muovere alla elaborazione dei fondamenti teorici di una storia letteraria che sia intesa come storia dell’arte letteraria. La possibilità di tale storia si fonda, secondo l’A., sul rapporto "economico" tra lingua e letteratura nel contesto della storia della nazione cui quella lingua e letteratura appartiene.
Il saggio, di cui si riproduce qui solo una prima parte, assume pertanto la storia della letteratura italiana ed i suoi capolavori come basi esemplificative del discorso teorico.

210) PIER LUIGI CERISOLA, Michail Bachtin, pp. 32-49.
Unanimemente considerato uno fra i più grandi pensatori contemporanei nell’ambito delle scienze umane, Michail Bachtin viene qui studiato soprattutto quale teorico d’arte e critico di letteratura: campi, peraltro, in cui egli andò elaborando, fin dagli inizi della sua carriera speculativa, anche le fondazioni della sua stessa antropologia filosofica.

211) PIERANTONIO FRARE, La critica letteraria di Roland Barthes: proposta per in bilancio, pp. 50-75.
Il saggio passa in rassegna l’opera di Roland Barthes, soffermandosi in particolare sugli scritti di teoria e di critica della letteratura. Ribadita, contro la tendenza di lettura oggi dominante, l’impossibilità di raggrupparli tutti sotto la medesima etichetta, si identifica un corpus relativamente omogeneo, che coincide con le opere riportabili alla "tutela" della linguistica, le quali costituiscono anche il contributo più importante di Barthes alla storia della critica.

212) ENDRE SZKÁROSI, "La mano che ubbidisce all’intelletto". Il sonetto 151 di Michelangelo.
Nel sonetto michelangiolesco Non ha l’ottimo artista alcun concetto, l’A. scorge la prefigurazione di una delle tendenze più importanti della poesia moderna: quella di una poetica strutturale; riconoscendo così a Michelangelo il merito di aver formato ed articolato per la prima volta, anche all’interno delle forme liriche minori, quello spazio interno che nell’epica era già stato elaborato dall’opera dantesca.

213) LAURA GRANATELLA, Le "allucinazioni" dell’ultimo Pirandello narratore, pp. 85-94.
Nella novellistica dell’ultimo quinquennio, 1931-36, in cui Pirandello dà vita espressiva a personaggi di irreale leggerezza, ad atmosfere oniriche, a costruzioni diegetiche oltre la soglia del verisimile e del razionale, l’A. ravvisa il configurarsi di una nuova ed estrema stagione narrativa dello scrittore: quella, appunto, "allucinatoria".

214) GIUSEPPE DE MARCO, Primo Levi o la tentazione della poesia, pp. 95-104.
In Primo Levi la vena poetica è probabilmente minore rispetto a quella narrativa e saggistica; tuttavia, in alcuni momenti sembra davvero "più idonea della prosa - come confessò egli stesso - per trasmettere un’idea o un’immagine". Anche in essa, poi, si manifesta sempre l’alta personalità dello scrittore, caratterizzata da una forte esigenza etica e da una costante ansia di spiritualità.

 

NOTE:

215) PIERANTONIO FRARE, Letteratura e numerologia, pp. 105-108.

216) M. PAOLA MOSSI, Le giornate del Ruzante (Atti del Convegno Internazionale, Padova, 27-29 maggio 1987), pp.109-110.

217) PIERANTONIO FRARE, La letteratura al computer, p. 111.

218) M. VITTORIA ZIN, I linguaggi della narrazione. II fase del Seminario Internazionale di Studi 1987, Associazione Dora Markus, Vicenza, pp. 112-114.

219) OLGA MARIA BROUWER, Lingua e letteratura italiana nel mondo oggi, p. 115.

 

RECENSIONI:

220) GIORGIO PETROCCHI, Manzoniana e altre cose dell’Ottocento, Sciascia, Caltanisetta-Roma, 1987 (V. Giannantonio), pp.116-117.

221) GIAN FRANCO GRECHI, Stendhal e Manzoni, Sellerio, Palermo 1987 (V. Giannantonio), p. 117.

222) AA.VV., Manzoni: "l’eterno lavoro". Atti del Congresso Internazionale sui problemi della lingua e del dialetto nell’opera e negli studi del Manzoni, Milano, 6-9 novembre 1985, Casa del Manzoni-Centro Nazionale Studi Manzoniani, Milano 1987 (P. Frare), pp. 118-119.

223) FRANCESCO DI CIACCIA, Umiltà e Francescanità nei "Promessi Sposi", Giardini, Pisa 1987 (G. Romagnoli Robuschi), pp. 119-120.

224) MASSIMO D’AZEGLIO, Epistolario (1819-1866), a cura di GEORGES VIRLOGEUX, Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis, Torino 1987 (G. Baroni), pp. 120-121.

225) RAFFAELLO BRIGNETTI, Arco di sabbia e lettere agli amici, a cura di ALFONSO PREZIOSI, Saggio introduttivo di GIORGIO VARANINI, Giardini, Pisa 1987 (G. Baroni), p. 121.

226) EMERICO GIACHERY, L’interprete al poeta. Lettere ad Albino Pierro, Osanna Venosa, Venosa 1987 (G. Baroni), p. 122.

227) AA. VV., Il Novecento in poesia, a cura di ANDREA MARINO, Associazione "Ludovico Necchi", Milano 1987 (P. Frare), pp.122-125.

228) AA. VV., Il punto su Saba. Atti del Convegno internazionale, Lint, Trieste 1985 (G. Cattini), pp. 125-126.

229) UMBERTO SABA, Atroce paese che amo. Lettere famigliari (1945-1953), con introduzione e a cura di GIANFRANCA LAVEZZI e ROSSANA SACCANI, Bompiani, Milano 1987 (G. Cattini), pp. 127-128.

230) AA. VV., Salvatore Quasimodo. La poesia nel mito e oltre. Atti del Convegno nazionale di studi su Salvatore Quasimodo, Messina 10-12 aprile 1985, a cura di GILBERTO FINZI, Laterza, Bari 1986 (M.V. Zin).

231) POMPEO GIANNANTONIO, Rocco Scotellaro, Mursia, Milano 1986 (M. V. Zin), p. 130.

232) VITTORIO ENZO ALFIERI, Nel nobile castello, Spes, Milazzo (M. V. Zin), pp. 130-131.

233) GIANNI OLIVA - CARLO DE MATTEIS, Abruzzo, La Scuola, Brescia 1986 (V. Giannantonio), p. 131.