II-III, 3 (luglio 1981-dicembre 1982)
ARTICOLI:
25) ENZO NOÈ GIRARDI, Che cosa è la critica letteraria?,
pp. 4-21.
Movendo dall'esame dell'uso linguistico e lessicografico del termine, l'A. rileva l'ambiguità
del concetto di "critica", che vale come conoscenza "rigorosa" quando viene usato
assolutamente o in sede storica o filosofica (critica storica, criticismo), mentre scade a pratica
empirica quando si applica alla letteratura, salvo nel caso che non mutui dignità
dall’estetica o da particolari metodologie. Secondo l'A. invece la critica letteraria si costituisce
come scienza e metodo della storia letteraria, unicamente sulla base del confronto tra quelle
opere di scrittura che la vox communis assegna alla categoria dell'arte. Infine l'A. propone uno
schema dei rapporti e delle reciproche influenze tra critica (letteraria), scienze e filosofia.
26) GIOVANNA BARLUSCONI, Il testo poetico come metafora epistemologica
poetica. Poetica ed ermeneutica in Paul Ricoeur (II), pp. 22-57.
In questa seconda parte, il saggio entra nel merito della teoria ricoeuriana della metafora,
esplorando la sua concezione tensionale ed interattiva dell'enunciato metaforico, nel quale
l’innovazione semantica emergente si accampa come l'esito di una relazione dinamica che crea una
nuova pertinenza, operando lo svelamento imprevisto di una "ressemblance" fra due aree semantiche
apparentemente contraddittorie. Diventa allora possibile escludere l'impiego della analisi
componenziale, adottata dalla Rhétorique générale del Gruppo m
nella esplorazione del funzionamento metaforico, analisi che ricorre a valori lessicali codificati,
per attestare invece l’intrinseca connessione della significazione emergente con la funzione
immaginativa del linguaggio, superando nel contempo l'opposizione: denotazione vs connotazione,
per restituire al messaggio poetico la sua portata referenziale. L'intera riflessione ricoeuriana
svela cosi il proprio presupposto ontologico, la cui fondazione comporta espliciti riecheggiamenti
del secondo Heidegger.
27) G. SINGH, Il credo critico di Pound, pp. 58-76.
L’A. ricostruisce le idee critiche di Pound quali si ricavano soprattutto dai suoi saggi Come
bisogna leggere, l’ABC del leggere e Guida alla Kultur. Ne deriva l’immagine di una
critica intesa come promozione della poesia, fondata sulla capacità di distinguerne
intuitivamente il valore e di precisarne l’essenza con un linguaggio aderente e preciso; avversa
allo storicismo, al filologismo, alle metodologie ed ai sistemi estetici, colpevoli di astrattezza
e di nascondere le opere vive sotto cumuli di materia morta nella proporzione di "un barile di
segatura contro ogni mezzo grappolo d’uva".
28) P. FRARE, La retta e il cerchio. O notte e il Sentimento del
Tempo, pp. 77-89.
Il saggio rintraccia le ragioni dello spostamento di O notte dall’Allegria
al Sentimento del Tempo e della sua inserzione in limine alla seconda raccolta
ungarettiana, in una serie di caratteristiche formali (mancanza di punteggiatura, ritorno delle
misure tradizionali, prevalenza della serie aggettivo-sostantivo) e, soprattutto, nell’isomorfismo
strutturale tra il testo iniziale e l’intera raccolta: entrambi propongono, infatti, la conversione
di un itinerario diacronico rettilineo in uno circolare e atemporale.
NOTE:
29) ELENA LANDONI, Letteratura e religione (A proposito di un convegno e di un questionario), pp. 90-97.
30) LUCIANA CASTELNUOVO, Sul sonetto, pp. 98-100.
31) GIORGIO CAVALLINI, Manzoniana. Chiaroveggenza di Adelchi, pp. 101-108.
32) VINCENZO PALADINO, Tra Bartoli e Manzoni: "Quel ramo del lago di Como", pp.109-110.
33) ENZO NOÈ GIRARDI, Tutto Montale, pp. 111-114.
34) ENZO NOÈ GIRARDI, I poeti "stupidi", pp. 115-116.
RECENSIONI:
35) DANTE ALIGHIERI, La Divina Commedia, a cura di UMBERTO BOSCO e GIOVANNI REGGIO, Le Monnier, Firenze 1979 (P. L. Cerisola), pp. 117-119.
36) GIORGIO CAVALLINI, La decima giornata del Decameron, Bulzoni, Roma 1980 (N. De Vecchi Pellati), pp.119-120.
37) STELIO CRO, Tommaso Campanella e i prodromi della civiltà moderna, The Symposium Press, Hamilton 1979 (V. Paladino), pp.120-122.
38) ADA RUSCHIONI, Tommaso Campanella filosofo-poeta, Otto/Novecento, Brunello 1980 (P.L. Cerisola), pp. 123-126.
39) P. PIERI, Il saltimbanco da giovane, Palazzeschi 1905-1914, Pàtron, Bologna 1980 (N. De Vecchi Pellati), p. 126.
40) JÜRGEN SCHRAMKE, Teoria del romanzo contemporaneo, Liguori, Napoli 1980 (O.-M. Brouwer), pp. 127-130.