I, 1 (luglio-dicembre 1980)
Presentazione, p. 3.
ARTICOLI:
1) ENZO NOÈ GIRARDI, Che cosa è la letteratura?, pp.
5-62.
Movendo dall’analisi lessicografica del termine, attraverso una rapida indagine sui concetti di
opera, di arte e di bello, l’A. perviene a definire la letteratura come
produzione del bello mediante la scrittura, e ad affermarne l’identità con la poesia.
Successivamente l’A. sviluppa il concetto di scrittura, e illustra i tre fondamentali modi
storici in cui, nella letteratura, si attua il rapporto tra la materia-scrittura e la forma-bellezza.
2) ELENA LANDONI, La critica italiana nei primi secoli: V. Calmeta, pp.
63-78.
Più noto come propugnatore della teoria della lingua cortigiana, Vincenzo Colli detto il
Calmeta viene qui individuato ed esaminato quale uno tra i primi critici letterari nell’accezione
moderna, nel momento in cui, divaricandosi dalla letteratura, la critica inizia a configurarsi come
disciplina autonoma, con un suo metodo specifico.
3) PIER LUIGI CERISOLA, L’estetica di Giovanni Pascoli, pp. 79-108.
A giudizio dell’A., il pensiero estetico del Pascoli è più originale, robusto ed
organico di quanto solitamente si conceda, imponendosi il Nostro, anche in questo aspetto minore ma
non marginale della sua attività, oltreché in quello primario di poeta, quale figura
di protagonista mediatore-innovatore nell’età cruciale fra positivismo e idealismo, fra
materialismo e spiritualismo, tra classicismo carducciano e gli "ismi" nascenti del nuovo
secolo.
4) BORTOLO MARTINELLI, Il "colle" dell’ "Infinito".
Saggio di analisi semiologico-filosofica dell’idillio leopardiano, pp. 109-165.
Incentrato preliminarmente sulla definizione del valore e della funzione dell’archetipo
"colle", a cui si riconnette l’archetipo "siepe", il saggio intende mettere in
luce i presupposti speculativi - verificati sulla scorta della filosofia settecentesca - che stanno
alla base dell’impianto teoretico-esperienziale dell’idillio. Alla medesima esigenza speculativa che
regola la redazione della lirica, obbediscono anche le diverse correzioni al testo apportate in
varie riprese dal poeta.
NOTE:
5) OLGA-MARIA BROUWER, Trivialliteratur?, pp. 167-173.
6) GIOVANNA BARLUSCONI, L’universo del "romance" e la dialettica dell’immaginario in N. Frye, pp. 175-185.
7) BORTOLO MARTINELLI, Una nuova silloge antologica delle epistole del Petrarca, pp. 187-194.
8) ENZO NOÈ GIRARDI, Foscoliana, pp. 195-197.
RECENSIONI:
9) JACQUES MARITAIN, Arte e Scolastica, Morcelliana, Brescia 1980 (E.N. Girardi), pp. 198-200.
10) RUGGIERO STEFANELLI, Boccaccio e la poesia, Loffredo, Napoli 1978 (E. Landoni), pp. 200-202.
11) PIETRO GIBELLINI, Il coltello e la corona. La poesia del Belli tra filologia e critica, Bulzoni, Roma 1979 (L. Granatella), pp. 202-205.
12) ALFIO VECCHIO, Arturo Onofri negli scritti critico-estetici inediti, Minerva Italica, Bergamo 1978 (P. L. Cerisola), pp. 205-209.